858 km in 28 giorni a piedi in Spagna: il cammino di Santiago di Martina Hahn


20. giorno: Astorga – Foncebadon: 28,1 chilometri. 30 minuti forte pioggia e freddissimo

02.07.2014 00:00

Racconto del 2. Luglio 2014, messo online il 3 luglio (spero) per mancanza di connessione internet

Non ne posso più. Le mie forze sono alla fine e oggi ho solo fatto 28 chilometri. La mia velocità media si è ridotta a 3,5 chilometri a ora. L’ultima mezz’oretta ha piovuto, cavolo. Sono ora nella mia ultima Shirt con le maniche lunghe, ma è a metà bagnata. Non c’è una macchina che asciuga i panni e per questo dovrei pregare oggi che si secca la roba, che dovevo per forza lavare, come i pantaloni, calze e biancheria intima. Fuori sono 17 gradi. Sono all’altezza sopra il livello del mare a 1440 metri. Domani arrivo entro 30 minuti a 1500 metri e sarà alla “cruce di ferro” dove si lascia di tradizione un sasso portato da casa.

Visto che ho cominciato il Camino del Norte non pensavo di passare qui e il mio sasso di Tropea ho lasciato alla prima tappa. 3 giorni fa ho poi preso un sasso di Leon che posso lasciare alla Cruce di Ferro. E se ho capito bene uno dovrebbe pensare – in quel momento – a qualcosa che vorrebbe lasciarsi indietro.

Sto pensando cosa fare per riprendere le forze: 12 chilometri più avanti a El Acebo dovrebbe essere un ostello buonissimo. Potrei fare una mini-tappa domani. Oppure 26 chilometri e andare fino a Ponferrada, una città abbastanza grande per avere anche un cinema. E prendere li un Hotel per 2 notti. Oppure fare tutti e due le cose: 2 mini-tape di 12 e poi 14 chilometri il giorno dopo e poi due notti a orziare nel Hotel davanti a tv, cinema, e tanto da mangiare.

Non ho serie problemi ma sono esausta. Se penso che Enzo (circa 70 anni) ha fatto tutto il Camino Francese in 25 giorni quasi dovrei vergognarmi di essere sfinita. Ma semplicemente non posso più. Dopo 26 chilometri ho anche oggi sentito il urgente bisogno di togliermi le scarpe da trekking e mettermi i sandali da Trekking ma non avevo ancora finito a chiuderli ha cominciato a piovere. E a questa altezza in montagna i 17 gradi che mi segnalava il mio termometro (che funge anche da altimetro ecc) sono stati percepiti da me come 10 gradi. Anche perché: i pantaloni erano zuppi in un batter d’occhio. La giacca da vento/pioggia ho messo come protezione sul zainetto che tengo davanti perché li dentro è il mio piccolo pc portatile. E avevo le braccia scoperte perché avevo il Shirt con le maniche lunghe messo su spalle e schiena perché con una salita abbastanza forte mi faceva troppo caldo.

Scusate,  non vorrei annoiarvi con lamentele. Ma CAVOLO, il tempo non migliora, e abbiamo il 2 luglio. E hanno detto che più che si avvicina a Santiago, più montagna e più pioggia c’è. Questa qua e la prima e più altra di 3 montagne che dobbiamo attraversare a piedi prima della metà. Domani dopo pochi chilometri poi sono circa 20 chilometri in discesa. Vorrei proprio vedere cosa ne dicono le mie ginocchi (o più precisamente: ai lati delle ginocchia si fanno sentire i legamenti o muscoli o chissà cosa quando sono parecchio in discesa).

Ora sono le ore 18.10, ho già mangiato visto che sono arrivata qui alle ore 16.00 non solo bagnata ma anche con fame. Il menu per pellegrini ha calmato la mia fame solo a metà, in media costa 9 Euro. Credo che non proverò più menu di pellegrini. Per la fame che mi trovo dopo 8 ore in media di camminare non mi basta mai. Altre persone invece basta, ma io potrei (come ho fatto ieri) mangiare una mezza mucca o mezzo maiale dopo una camminata del genere. Ma visto che la qualità non era un granché penso di cambiare dal ristorante al bar, magari hanno qualcosa che mi ispira. Se no: ho dei biscotti e 2 mele e così è assicurato che non morirò di fame, un abitudine che ho preso nel camino del Norte, dove non sai mai dove hai la “fortuna” di trovare la prossima cosa commestibile.

Qui dove sono ora non c’è niente che non qualche bar, ristorante, 3-4 ostelli e basta. Ci saranno 50 residenti in tutto. Sono così stanca che non ho nemmeno tanta voglia di chiacchierare con gli altri pellegrini, anche se ora ho chiacchierato mangiando un oretta con 2 tedeschi.

Non ho portato altro libro che il nuovo testamento per il quale forse non resta la concentrazione necessaria. Vediamo. La tv e internet non arriva in questo posto sperduto. Che fare? Boh, riposare.

Ecco qualche foto di oggìi, di mattina ancora qualche foto di Astorga, cominciando con i mosaici (va bene, non sono quelli di Piazza Armerina in Sicilia):

Palazzo di Gaudi, e ancora in dettaglio l'entrata, molto speciale:

e accanto la catedrale:

Quassù una pietra di memoria per una pellegrina morta nel suo secondo Camino

Foncebadon, che sembrava a me abbandonato da Dio....

Saluti, Martina

Ostelli ci sono diversi, ho dormito in quello sbagliato: quello della strada sinistra, primo ostello a destra. Mi avevano consigliato quello della chiesa, ma quello qui era del convento. Accoglienza commerciale, bagni pietosi, stanze un po' piene, ma c'era un lenzuola sul materasso che adirittura sembrava pulito. Già qualcosa. Non c'è una stanza per parlare insieme se non nel bar dove devi consumare, meglio evitare.
Accanto c'è un ristorante dove ho mangiato il menu del pellegrino che non era un grancchè.

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