858 km in 28 giorni a piedi in Spagna: il cammino di Santiago di Martina Hahn


Santiago - pensieri sul camino 26 ore dopo l'arrivo

12.07.2014 23:55

Ciao a tutti,

è quasi mezzanotte del 12 luglio e sono da 26 ore a Santiago. Ieri sera quando sono arrivata ero sfinita al massimo. Ma lo stesso sono riuscita ad avere la “forza” per il sentimento di gloria di essere arrivata qua malgrado lo zaino pesante (qualcosa ho portato e mai usato, come la torcia), qualche pioggia, il freddo (11 gradi sul Monte dove sta la Cruz de Ferro) ecc.

Santiago mi piace. Ho preso oggi una pensione nel centro storico per altri 2 notti. Ieri ho preso un hotel caro ma non volevo stare li senza finestra (lo scoperto solo stamattina che c’era solo una piccola apertura dietro le tende belle) e così ho traslocato. In totale resterò allora qui 3 notti e secondo me è il tempo minimo di passare qua. Godo molto il clima di “ritrovo e abbraccio” con la gente che arriva dopo di te. Mancano ancora all’appello 2 persone con i quali avevo più contatti ma forse li trovo domani.

Oggi a mezzogiorno sono stata alla messa per i pellegrini. La cattedrale è grandissima ma lo stesso era PIENA pienissima di gente. Mi ha piaciuto come il prete ha paragonato il Camino con il nostro cammino nella vita:

qualcuno è più veloce, qualcuno ha più dolori, qualcuno ha bisogno di più aiuto, tutti si aiutano a vicenda e poi tutti (o quasi) arrivano malgrado i problemi che abbiamo incontrato. Ma ho parlato anche con chi non arriva a piedi ma prende il bus alla fine per diversi ragioni (più che altro di salute). Una tedesca giovane ha avuto problemi con un allergia che prude, su quasi tutto il corpo, qualcuno salta qualche tappa per tendinite, qualcuno prosegue lentamente con una distorsione e non so se arriverà.

Per ritornare al prete: ci ha consigliato di provare a tenere nel cuore il clima di solidarietà che abbiamo avuto nel Camino: qui da a un altro un cerotto, una crema, una benda, chi da l’ultima mela a chi ha fame (io) ed è stato derubato (spero che quella storia era vero e che non si ha preso la mela e 5 Euro di me raccontando balle), chi da una parola di incoraggiamento oppure di conforto. E questo diverse volte. In diversi modi, ma con il cuore.

Questo si che sarebbe bello se potesse restare dentro di noi: solidarietà, di più di quello che abbiamo normalmente.

Dopo la messa ho fatto la fila per circa 30 minuti per abbracciare una statua di oro di Santiago, e poi fatto una preghiera alla sua tomba. Non avevo voglia di andare nel museo della Cattedrale, ne in quello dei pellegrini, ma magari ne ho voglia domani. Ho fatto poi il giro nel trenino turistico (6 Euro per 45 minuti) per orientarmi qui senza camminare. Me lo sono meritato questo, no?

Tutto il giorno ho ritrovato persone con i quali ho fatto qualche chilometro insieme, o con i quali ho dormito in qualche ostello insieme. E di sera: altra fila per prendere la Compostela. Dopo mi ha chiamato Carlos e abbiamo passato qualche ora insieme, poi con i suoi amici che hanno fatto l’ultima parte del Camino del Norte insieme.

Mangiare…. anche oggi avevo la sfortuna di mangiare male, o di scegliere il ristorante sbagliato… boh.

E i prezzi sono saliti più del doppio per quando ti siedi e bevi qualcosa.

Certo: qui ci sono tante persone che provano a venderti qualcosa, qualche gita, souvenir, una serata Flamenco, ma non lo trovo grave.

Il fisico: sta come prima: ho dormito 7 ore e bene e questo è già qualcosa per il Camino.

Non vorrei ancora fare un “resoconto” di questa esperienza, ho ancora qualche giorno qui in Spagna e questo per me è perfetto: non ritornare subito a casa dove normalmente ci aspetta la quotidianità con lavare, stirare, fare la spesa, cucinare ecc. Se dovessi ritornare domani come altri non avrei il tempo necessario per “digerire” il tutto con calma. Così utilizzo questi 6 giorni che sarò ancora qui in Spagna per riflettere su questa esperienza, vedere cosa farei diversamente la prossima volta. Ritornare alla pagina dove avevo scritto i miei obiettivi ecc.

Ma in breve, che sentimento mi trovo ora?

Sono sicuramente felice che sono arrivata, ho una strana calma dentro, bella, come “sazia”, riempita. Serena direi. Sono felice anche perché in fondo è andato tutto bene. Si, ho qualche vescica, il ginocchio fa male anche in discese ridicole ma non mi sono rotta niente, non mi hanno rubato niente, i cimici da letto non mi hanno toccato a me (mammamia, questo problema è diffuso qui ed è veramente uno schifo).

Perché ho fatto il Camino così veloce? Ho scritto relativamente all’inizio che sarebbe bello fare come il giorno che sono arrivata a Castro Urdiales: fai solo 15 – 20 chilometri e poi ti godi il posto dove sei. Ma alla fine questo non ho fatto spesso. Questo penso che abbia 2-3 ragioni:
1.: spesso fra una e l’altra cittadina dove mi sono trovata non c’era niente di speciale per cui fermarsi. Quando arrivi alle 13.00 in un posto dove è bello, dove c’è una certa atmosfera, dove magari c’è anche la messa per pellegrini ecc: allora ha senso fermarsi. Invece se vedi che il posto è poco interessante /attraente: allora non mi sono fermata.
2.: a volte volte ho fatto una tappa più lunga perché avevo una compagnia “del giorno” che hanno fatto questa tappa.
3.: e alla fine: ho fatto 120 km in 3 giorni semplicemente perché ero stufa, non avevo più voglia. Non c’era niente di bello per cui fermarsi.

Cosa farei diversamente la prossima volta:
- equipaggio: porterei di MENO vestiti, un asciugamano di meno, niente sacco per dormire di sera: non basta, ci vuole un sacco a pelo leggero altrimenti soffri il freddo (giugno/luglio!!!).
Porterei di più: un lenzuola (negli ostelli i materassi sono spesso senza lenzuola, ho portato invece di un lenzuolo un sacco per dormire di sera di più: grande cavolata, non copre il materasso e non ho mai messo un sacco nell’altro per usarli “2 strati”): il lenzuola darebbe più sensazione di igiene. A volte ci sono lenzuola ma non sembrano sempre lavati.

- preparazione:
Mi informerei molto meglio sugli ostelli. Ci sono veramente di quelli che fanno schifo e ti rovinano un po’ la serata, altri hanno problemi con insetti invadenti, la maggior parte NON ha una bella accoglienza. Direi che questa situazione degli ostelli era la cosa peggiore di questo viaggio: se fossero un po’ più belli il viaggio mi avrebbe fatto molto più piacere. Dopo avere visto che si è preso i cimici e poi li ha avuto nei vestiti e nello zaino e hanno fatto “fumigazione” provando a ucciderli, lavando tutto, e poi il giorno dopo avevano ancora nuovi morsi…. Sarei andata fuori di testa per una cosa del genere. E mi ha provocato incubi. Ancora oggi – ora seduto su questo letto – guardo con panico il mio piede quando c’è un po’ di prurito come un momento fa.
Investirei (se farei il Camino) molto tempo a cercare nei siti per capire quale ostello ha una accoglienza “umana” / cristiana / con cuore e CONTEMPORANEAMENTE anche una pulizia sufficiente. Non ho scritto perfetto, ma sufficiente.
SE state preparando un viaggio del genere: cercate per la pulizia anche la data dell’apertura: più nuovo è la struttura, più nuovo dovrebbe essere il materasso.
E per l’accoglienza: preferite ALLA GRANDE i posti con cena comunitaria. E colazione comunitaria. Questi sono quelli che hanno più grande possibilità di avere “cuore” nel piatto oltre al cibo!
Ed in più: i contatti con gli altri si fa più facilmente mangiando tutti insieme, invece che ognuno mangia cosa trova per se.

Io personalmente per me penso che attualmente il mio limite è di 600 km. La prossima volta se mi dovesse ancora venire la voglia di fare un trekking lunghissimo: resterei in quel limite. Solo dopo hanno cominciato i problemi di dolori e io avevo anche abbastanza. Però….. se non andate fino al vostro limite, o oltre: è difficile sapere quale sarà il vostro limite.

Le persone con i quali ho parlato che hanno fatto 2000-3000 km: hanno serie problemi ma li ignorano semplicemente. Come: niente più sensazione nel piede. Certo: è più gradevole non sentire niente come invece quelli 2 persone che mi ricordo che avevano dolore forte sotto la suola dei piedi, ma… se non senti più niente, veramente, allora magari hai rotto qualcosa sul serio. E non credo che sia buona idea rovinarsi permanentemente.

E’ il lato religioso?
Nessuno si disturba a invitarti a una messa per pellegrini, o quasi nessuno. Sei tu qui deve informarsi quando e se lo danno nel posto dove stai. Scoprire l’orario e luogo. Se non cerchi questo tema: non lo trovi. O te ne occupi tu, oppure il Camino e nient’altro che un lungo cammino. Puoi sempre imparare tante cose: come superare difficoltà, spostare i tuoi limiti ecc. Ma credo che le persone che lavorano in questo Camino non hanno trovato abbastanza risonanza da parte dei pellegrini per i tema fede, e così non lo offrono quasi più. C’era SOLO una volta che ho partecipato a una cena comunitaria (1 di 3) dove si pregava prima.
Le messe di sera per pellegrini però vengono visitati (nel Camino Francese), non da tanti, ma da una buona percentuale. Nel Camino del Norte non ho mai sentito di una messa per pellegrini.
Sarebbe bello (secondo me) se in ogni ostello/hotel/pensione vieni invitato e informato per questo evento (se c’è) oppure: un insegna all’entrata del paese con orario e luogo…..

Ed io che avrei avuto piacere “trovare Dio” in questo Camino: non lo trovato. Qualche messa mi ha commosso / toccato, quando il prete parlava del proprio cuore, qualche messa era senza sentimento, senza cuore, come una cosa meccanica. Finirò a leggere il nuovo testamento, e resterò “in cerca” ma nel Camino per Santiago abbiamo così tanto da fare con: camminare, lavare, organizzare, cercare di mangiare abbastanza bene per avere le forze, ecc. che resta poco tempo per cercare Dio. Non ho mai visto nessuno (tranne me) leggere la Bibbia. Certo non vuol dire che nessuno lo ha fatto, ma non lo visto.

PERO’ la fede è un tema per tutta la vita, se uno vuole. Non vuol dire che ora dico: no, non c’è Lui. Solo che qui è molto meno presente di quello che mi aspettavo. Ci sono poche persone che accolgono di sera i pellegrini con un benvenuto per davvero.

L’unica volta che 2 suore si sono avvicinati era perché davano timbri per le Credenziali in cambio di una offerta (soldi) … Non mi sono nemmeno fermata, non ne avevo voglia. Se sarebbero stati li per parlare, sentire il mio punto di vista e magari rispondere a qualche domanda: mi sarei fermata volentieri. Ma con questa intensione di collezionare soldi non mi piaceva.

In internet avevo visto delle cose sul camino che poi non ho visto in realtà: penso che erano i “punti di forza” tutti messi insieme, che però non ho incontrato, oppure non tutte. P.es.: io non ho visto ostelli che offrono anche un messaggio come ho visto in internet (tranne qui uno a Santiago che aveva scritto nel suo manifesto che c’è il servizio fisioterapeutico), solo una volta (Villa Luz) ho trovato nell’ostello un posto con bacinella e sali da bagno per farsi dopo il cammino un bagno ai piedi. E solo nell’ostello a Ruitelan (quello dei buddisti) si sono occupati dei miei piedi / vesciche, ah si: li offrivano massaggi e li ho presi (e pagati) volentieri.

Altro che mi mancava: cominciando a Irun non c’era quasi niente, come negozi di souvenir (volevo comprarmi un cappellino con qualche scrittura del Camino). Ora da circa 200 km ci sono souvenir a mezz’effe. Ma volevo camminare con il cappellino qui, non portarmelo a casa dove non lo metterei mai.

Se qualcuno di voi cerca una idea per mettersi in proprio: fate prima il cammino (così sapete cosa fate) e aprite qualche bar / ostello / negozi per pellegrini nel Camino del Norte-  oppure negli altri cammini dopo verifica - sicuramente si svilupperanno molto di più negli prossimi anni. Ma se lo fate: fatelo per piacere con il cuore.

A proposito bar: mi mancano le briosce italiane da morire. Qui nei posti sperduti ci sono spesso solo cose confezionate da comprare.

 

Per i bastoni per il ritorno: SOLO all'aereoporto di Santiago c'è il servizio per pellegrini che ti mandano da li i tuoi bastoni GRATIS a casa.

 

E se avete domande: chiedetemi pure.

Alcune foto di questo giorno a Santiago:

Pellegrini che arrivano nella piazza davanti alla Catedrale

Ancora io in mezzo agli altri pellegrini

Ore 12.00 ogni giorno (e anche alle ore 19.30) c'è la messa per pellegrini. Molto emozionante, ma c'è anche casino perché la chiesa è pienissima.

Questo è la tomba di Santiago. Nelle foto di domani (sono andata un'alta volta alla messa dei pellegrini il giorno dopo) vedete anche la statua che si abbraccia da dietro. Poi c'era in fondo della chiesa un posto dove tradizionalmente i pellegrini mettevano la mano: ora questo non è più possibile. Attualmente è chiuso per lavori e se ho capito bene non si potrà nemmeno più fare nel futuro (metterci la mano).

Nel pomeriggio una gita nel trenino turistico

La chiesa / convento di San Francisco di Assisi

Santiago ha tantissimi parchi e spazi pubblici verdi. Proprio bello. E malgrado che è una citta molto estesa non c'è casino o rumore di tanto traffico.

2 italiane simpaticissime che hanno cominciato il Camino a Leon, e abbiamo dormito nella loro seconda notte nello stesso ostello. Poi ci siamo sempre incrociato, fino a ritrovarci a Santiago.

si sera verso le ore 19.30 la fila nell'ufficio per pellegrini per ottenere la Compostela è meno lunga.

Ancora una foto di San Giacomo in cima alla Catedrale.

Normalmente non mi piacciono i souvenir ma questa T-Shirt mi dovevo comprare (ho cercato in 20 negozi per trovare la taglia S). Sono i "smilies" per gli umori dei pellegrini, vi traduco:

motivato
perso
stanco
illusionato
competitivo (io poco)
consapevole
scontroso
affamato (e tantoooooooooo)
addormentato
lamentoso / stizzoso
devoto
commosso
e alla fine: molto felice (non si vede nella foto ma mentre scrivo porto la maglietta ed è scritto: Very happy!!!)

Un amico speciale, abbiamo fatto una chiacchierata molto intensa e sincera. Questo sono i momenti che ti fanno apprezzare il Camino di più.

Musica in piazza della Catedrale, li abbiamo ascoltati con gli amici di Carlos che hanno fatto il Camino del Norte, eccoli:

 

 

Cari saluti, Martina

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